E'
andata così
Gli alfieri della
Comparsa nel Campo il 2 luglio 2018
Al Palio si sa, quando godi per tre giorni, non è detto che al
quarto la festa continui. E infatti, è andata così, nonostante lo
sforzo di dirigenza, fantino, cavallo e popolo.
E' stato bello crederci fino alla...terza mossa.
Oggi è andata così, ma Fontebranda sa aspettare, perché è più forte
della sfortuna, degli errori del mossiere. Mi rimane negli occhi
l'elegante incedere di Porto Alabe nel Portico dei Comuni. Anche se
non hai vinto, grazie lo stesso.
La mossa
data... dall'ordine pubblico
E' risaputo che io sono dell'OCA, perciò oggi farei meglio a tacere.
Ma una cosa non posso non scriverla, anzi mostrarla con semplicità.
Questo è il momento della mossa, la terza in un'ora e un quarto,
dopo che le altre due, molto più regolari di questa, erano state
annullate. La mossa non la da la rincorsa, ma Andrea Mari che forza
il canape, la CHIOCCIOLA deve ancora affacciarsi dal verrocchino.
Credo che un'immagine valga più di mille parole. Chi è che ha
forzato la mano al mossiere? L'ordine pubblico? Qui però si apre un
pericoloso precedente poiché a questo punto, basta fare tardi, con
qualsiasi mezzo e poi le regole vanno a farsi benedire ed hai voglia
di far riunioni durante l'anno fra capitani, mossiere etc etc.
Questo ovviamente non toglie una virgola alla bella vittoria del
DRAGO, ma dal momento che non è la prima volta che accade io qualche
domanda comincio a farmela.
Ali
aperte
Mi piacerebbe tanto vedere rifare, alle donne di Fontebranda, la
bandiera dell'OCA con le ali aperte, come negli anni '80. Mi
piacerebbe rivivere i miei vent'anni e quelle due vittorie di Aceto
con Baiardo e Brandano.
Forse è proprio con questo pensiero in testa che venerdì mattina ho
scelto la bandiera da esporre dal balcone di casa. Una bandiera con
tanto di toppa, che viene da quegli anni, un po' scolorita, un po'
strappata, ma bellissima. Forse la mia preferita.
Le bandiere di seta sarebbe bene non esporle, ma una o due volte
all'anno non resisto davvero, le bandiere sono fatte per essere
sventolate o sventolare al sole d'estate.
Dunque domani si corre il Palio. Mettiamo subito da parte i
pronostici. Ho visto un Bruschelli molto in palla, un Bartoletti che
ha fatto ambarabaciccicoccò per scegliere la propria monta, Giovanni
invece che era già in Fontebranda prima del cavallo. Beppino Pes sui
palchi diceva che Porto Alabe è il cavallo che
monterebbe....Ora partendo dal presupposto che gli sono sempre
riconoscente per il cappotto del '97 nella GIRAFFA e annessa purga
dell'avversaria, prendo e porto a casa. Ma Giovanni e Porto devono
aprire le ali, altrimenti non si vola.
Bentornato
Porto, bentornato Giovannino
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi
ritornano....cantava Venditti anni fa. E forse non aveva tutti i
torti. Questo è il palio dei ritorni per l'OCA. Una tratta livellata
verso il basso che le assegna Porto Alabe - il veterano e unico
vincitore del lotto. Nel 2016 era già sceso in Fontebranda e solo la
potente Preziosa Penelope ebbe ragione di lui. Poi nel 2017 la consacrazione
con la vittoria di agosto nell'ONDA. Ma non finisce qui, alle 14,30
quando ancora la piazza si sta svuotando dopo l'assegnazione,
nell'OCA è già arrivato anche Giovanni Atzeni.
La
regola del numero
8
Ecco avvicinarsi il 2 luglio 2018 e gli anni con il numero 8 sono
sempre stati piuttosto propizi nel destino del Paperone. Riandando
indietro nel tempo troviamo le vittorie del 1868,
1898,
1908,
1928,
1948,
1968 e
1998.
Il 2008 invece, fu un anno particolare. Seguiva quello del dolce
ritorno alla vittoria che mancava da 8 anni, ma portò via alla
contrada il suo capitano vittorioso: Rodolfo "Foffo" Montigiani.
Di luglio l'OCA non corse, mentre ad agosto, la sorte assegnò
all'avversaria Già del Menhir, fresco vincitore della carriera
precedente e miglior cavallo del lotto. In Fontebranda giunse Elfo
di Montalbo, un cavallo poco più che normale.
Il rischio di una purga era piuttosto concreto. Per fortuna il
capitano Marco Bartali non si fece incantare dalle sirene del "Si
corre sempre per vincere" e ordinò a Giovannino Atzeni di
pensare solo alla TORRE. Così fece e vinse il BRUCO.
E siamo al 2018. Dieci anni trascorsi con due gioie e una purga.
Peccato che la purga è venuta dopo...le gioie. Ma la carriera del 16
agosto 2017 ha segnato una svolta per Fontebranda. La
TORRE, ancora una volta col miglior cavallo del lotto è stata
fermata dall'Infamona che, per quanto si è visto da un po' di tempo
a questa parte, rimane l'unica vera rivale di Salicotto.
Il capitano Stefano Bernardini - artefice nel 2017 di una strategia
impeccabile - è oggi sul punto di completare quell'opera, con
l'aiuto della sorte e di una monta che abbia voglia di tornare ad
essere la prima a Siena. Che l'8 gli porti fortuna.
Una Contrada dimostra la sua forza - diceva un mio vecchio amico
delle lastre -, restando unita davanti a tutto e a tutti e vincendo
un palio ogni cinque anni.
Vincere spesso non ti porta alcun beneficio, se non ad abbassare la
guardia, perché è solo la fortuna che decide per te e non tu che
provi, per quanto possibile, a governarla.
Quant'è che l'OCA non vince? Oddio...un me lo ricordo.....
Massimo Tinti
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