Cosa resta?

Passata la rabbia per aver perso di un metro - ma TABACCO è stato più bravo di VERANU niente da dire - posso tranquillamente affermare, che va bene così. I due migliori fantini della Piazza (Atzeni e Sanna), non me ne voglia un appannato Bartoletti, hanno montato le ultime due volte in Fontebranda, miglioramenti sostanziali si sono visti anche nel Mannucci e nel Murtas. Il futuro si preannuncia roseo.

Cosa resta di questo lunghissimo palio, durato due giorni di più? Un’attesa interminabile, un’occasione persa, ma ripetersi è quasi impossibile, che l’OCA ha fatto l’OCA e che qualcuno ha avuto il mal di pancia per sei interminabili giorni.

Restano anche giornate bellissime, passate nella mia contrada, insieme a mia figlia e agli amici di sempre. Su e giù per la Galluzza e Santa Caterina, un pochino più faticosa per chi ha quasi sessant'anni, ma con tanta voglia di stare sempre qui.

Domani si corre, per forza e per amore

E così nemmeno oggi si è potuto correre. Dal 1997 si deve tornare al 1979 per trovare una carriera corsa il 4 luglio. Qui i dati di quella corsa. Come staranno i cavalli? I 4 giorni sono diventati 6, quasi una settimana di Palio. Attesa infinita, ma domani si corre, per forza e per amore. Ne sono convinto.

Il Palio del giorno dopo

I tempi propri del palio non si addicono come molto altro ai repentini cambiamenti climatici. E così, con le previsioni che continuavano a non dare pioggia, nonostante piovesse, la mossa non si è data e il mossiere ha rimandato tutti nell'Entrone, in attesa dell'esposizione della bandiera verde.


Veranu ritorna nella stalla

Era ora di tornare a casa e ricominciare un'altra lunga attesa. Dopo ventisette anni, il palio di luglio torna a riassaporare il rinvio. E sarà un palio anomalo, con la conoscenza- da parte delle contrade -dell'ordine al canape in anticipo di un giorno. Chi ne trarrà maggiormente beneficio?

La benedizione di Veranu sarà efficace anche il giorno dopo?

 

La lunga notte

E' la sera della cena della prova generale, sono in attesa di ascoltare il "grido di guerra" del Capitano. Ma la mia mente si perde, in palii passati, vissuti e non vissuti, maledetti e coccolati. Vecchie fotografie e filmati si sovrappongono nei miei pensieri. Incapace di vivere fino in fondo il presente, per paura, scaramanzia, cerco consolazione nella memoria ma non trovo appigli, il pensiero torna sempre lì. A domani.
Mi allontanerò un poco, risalirò santa Caterina e mi farò sfiorare dal fruscio del vento che alita sulle bandiere. Ma allontanandomi, perderò la magìa di Fontebranda, quegli sguardi quei cuori che inquieti non riescono a smettere di sperare e al tempo stesso di ricacciare quel pensiero fisso, in fondo in fondo al loro cuore.
Non ne esco, le luci alle Fonti si sono spente, il cavallo dorme nella stalla ed io mi rigiro nel letto. Non ho neanche la scusa del caldo, la notte è fresca e piena di stelle. Chissà quale popolo domani sera festeggerà, meglio farsi una camomilla e finalmente sentire che gli occhi si chiudono. Buonanotte anima mia, un bacio alla mia bambina che bambina più non è e spengo la luce.

E' tornato Giovanni


Giovanni su Veranu nella I Prova

Riavvolgiamo il nastro di sei anni, è il 2 luglio 2018 e Giovanni Atzeni detto Tittia ritorna a montare nell'OCA, sull'esperto PORTO ALABE. Sembra tutto a portata di mano, l'avversaria non c'è. Ci sono invece tante coppie di avversarie che possono annullarsi fra loro, dunque.... si può vincere. Due partenze inspiegabilmente annullate, nelle quali si era lasciato tutti lì e poi quella partenza assurda, data per non fare tardi e fu DRAGO, con Rocco Nice e il povero Andrea Mari che avrebbe vinto per l'ultima volta. Quanto fu amaro per me quel giorno, ancora mi brucia. Ma il Palio è anche questo.
E così Giovanni è tornato, in questi sei anni è diventato il Re della Piazza con i suoi dieci palii vinti, su un cavallo nel quale crede. Non ho tutta quella tensione addosso del 2018, sono ancora fresco vincitore di un palio strepitoso, ma mai smettere di sognare.

Massimo Tinti

Mi Chiamo VERANU e sono orgoglioso di scendere in FONTEBRANDA

E così, in un afoso pomeriggio di fine giugno il nobile VERANU arriva in Santa Caterina, Fulvio e Bruno si abbracciano sotto il palco dei Capitani e del Sindaco, eppure tutt'intorno non si sente il tripudio, solo qualche applauso. Loro sanno il perchè, forse un giorno ce lo racconteranno. Benvenuto nobile destriero, sei bellissimo ed hai lo sguardo dolce. Si vocifera che verrà a montarti il grande Giovanni Atzeni detto TITTIA, nostra vecchia conoscenza che ritorna in Fontebranda dopo 6 anni.

Massimo Tinti

 

Speranze di una giovane ocaiola

Con questo palio di luglio si respira un'aria di dubbio, di incertezza, è presto per dare giudizi o fare previsioni. Ai contradaioli che, come me, non hanno molti appigli di certezza non resta che l'incrollabile speranza che da sempre ci accompagna per un palio vittorioso o se non altro emozionante nei suoi quattro giorni.

Come dimostrato dalla carriera dell'agosto scorso che tanta gioia ha portato alla mia contrada, per quante congetture si possano fare alla fine, solo il destino assegnerà il cencio al vincitore.

Ripongo indubbiamente molte speranze in questo palio, innanzitutto, che tutti i barberi la sera del 2 luglio, dopo la corsa, tornino nella propria stalla, poi vorrei veder rivincere il Paperone, anche se a pensarci bene, io vinco già quando scendo in Fontebranda e respiro la sua magica atmosfera, con i braccialetti alle facciate di via Santa Caterina che mi fanno l'occhiolino.

Poi risalendo la Galluzza e raggiungendo via di Città, sarò travolta dagli splendidi colori dei diciassette stati. Affinché sia il mio a trionfare occorrerà anche un pizzico di scaramanzia, ripeterò perciò le stesse cose che ho fatto l'anno scorso ad agosto, sperando che la sorte torni ancora a volermi bene...chissà....

Margherita Tinti