Da uomo a uomo (un ricordo
di Beppe)
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a cura di Massimo
Tinti
Enrico Brandani detto
BOBO è il "mitico" barbaresco dell'OCA che ha avuto a che fare con
molti personaggi del palio del passato ed uno di questi è
proprio il nostro Beppe Gentili. Ho rivolto qualche domanda a BOBO
su quel periodo e ne è venuta fuori una chiacchierata interessante,
che vi riporto fedelmente.
Bobo
un grande personaggio dell'OCA....
<<Sono
sempre stato una persona di poche parole risultando talvolta anche
un po' scostante, ma chi mi conosce profondamente sa che non sono
così. Tanta acqua è passata sotto i ponti e tanti sono i ricordi di
momenti, di fatti successi, di situazioni che si sono venute a
creare e, purtroppo, il ricordo di tante persone che non ci sono
più>>.
Che persona era
il Gentili ?
<<Beppe
Gentili era una brava
persona ed un bravo fantino, uomo di Palio che rispettava le regole
non scritte. Nel 1961, dopo essere rientrati in Contrada, venne
picchiato fortemente, ma non denunciò mai nessuno anche se da più
parti ricevette pressioni in tal senso. Stessa cosa accadde nel '66
quando ritornò a Siena. Gli avevo mandato a dire che se fosse
tornato l'avrei picchiato. Mi dissero che era tornato ed avrebbe
montato nell'ONDA. Valutai che in qualche modo dovevo rispettare
quello che gli avevo mandato a dire, pertanto, quando entrò nell'Entrone mi avvicinai e gli detti un cazzotto.
Nell'immediato mi impaurii anche perché ebbi la sensazione che fosse
andato a sbattere contro una colonna, rimase un po' stordito, ma poi
si rialzò. Arrivarono immediatamente i vigili di servizio che mi
portarono via, chiesero a lui cosa fosse successo e la sua risposta
fu: "niente, sono cose di Palio". Anche allora ebbe forti pressioni
per far sì che scattasse una denuncia nei miei confronti, ma lui
ribadì che erano cose di Palio e pertanto andava bene così>>.
E finì tutto lì ?
<<No.
Il giorno del Palio venne con me Giovanni Donnini detto Pecorina
perché volevamo fare la "riavuta", ma quando arrivammo all'Entrone
c'erano carabinieri dappertutto, pertanto convenimmo che non era il
caso di fare niente perché altrimenti ci avrebbero sicuramente
arrestato>>.
Cosa ti ricordi
di quei quattro giorni di mezz'agosto del '59 ?
<<Non
ricordo molto, sono passati tanti anni e l'età è ormai abbastanza
avanzata. Sono entrato come vice-barbaresco proprio in quell'anno,
il barbaresco era Enrico Ceccanti detto Lischino. Andai a prendere
il cavallo e, la mattina del 13 agosto, tornando in Contrada, Pietro
Fontani, allora Mangino mi disse: "il peggio... è quello che hai
preso", in effetti sulla carta era così. Oltre a Salomé (BRUCO),
Uberta (TORRE) e Gavottina (GIRAFFA) c'era anche Sarna, una
purosangue andata in sorte al LEOCORNO>>.
Se sulla TORRE
fosse rimasto Vittorino, invece del Biba, secondo te si sarebbe
visto un altro palio ?
<<Se
Vittorino non veniva squalificato la TORRE avrebbe vinto nel 1959,
anziché nel 1961>>.
Una curiosità.
C'è una foto che ritrae Beppe su Tanaquilla, mentre gli viene
consegnato il nerbo, che indossa un paio di mocassini anziché scarpe
da ginnastica. Ma corse davvero con i mocassini ?
<<E'
vero, allora qualcuno montava anche con le scarpe normali e Beppe
era uno di questi>>.
Secondo te, Beppe
fu davvero responsabile della vittoria della TORRE nel '61 ?
<<Beppe
fu responsabile nel senso che sapeva che la cavalla aveva il vizio
di girarsi e Vittorino, da furbo quale era, lo fregò alla mossa...
che era validissima.
Ci hai più
riparlato con Beppe dopo quella sera ?
<<Dopo
quella drammatica sera non ci ho più riparlato se non, come ho detto
prima, nel '66, ma non fu proprio un parlare!>>.
Se da lassù
potesse sentirti c'è qualcosa che vorresti dirgli ?
<<Se
Beppe potesse ascoltarmi gli direi che vorrei stringergli la mano...
da uomo a uomo!>>.
Profilo di Beppe Gentili detto Ciancone
Sono passati più di
trent'anni dalla morte di Giuseppe Gentili detto CIANCONE. Io non ho
avuto la fortuna di vederlo in azione dal vivo, ma ho sentito
parlare della sua abilità nello stare a cavallo, della sua freddezza
tra i canapi, ho visto - attraverso i filmati dell'epoca -
l'eleganza del portamento quando impostava le sue traiettorie in
pista.
Nato a Manziana, un paesino della provincia di Roma, nel 1917
proveniva da una famiglia di cavallerizzi. Suo fratello Gino, prima
della guerra, aveva corso il palio senza fortuna.
Beppe arrivò a Siena nell'immediato dopoguerra e grazie al
Sor Ettore
Fontani ebbe l'occasione per mettere in luce le sue
qualità nell'agosto del '45. Non vinse, ma destò un'ottima
impressione, tanto che dall'anno successivo divenne una delle monte
più ambite per tanti anni. La sua prima vittoria in piazza porta la
data del 16 agosto 1946 per i colori della GIRAFFA, alla guida del
cavallo Piero.
Nella tabella sottostante sono riportate le 9 vittorie che ha
conseguito sul Campo:
Data |
Contrada |
Cavallo |
16-ago-46 |
GIRAFFA |
Piero |
02-lug-47 |
NICCHIO |
Salomè |
02-lug-50 |
ONDA |
Gioia |
02-lug-51 |
PANTERA |
Archetta |
16-ago-51 |
TARTUCA |
Bagnorea |
02-lug-55 |
BRUCO |
Sturla |
16-ago-59 |
OCA |
Tanaquilla |
04-set-60 |
CIVETTA |
Uberta |
02-lug-69 |
ONDA |
Sambrina |
Ciancone corse 40 palii,
fra
i quali 12 nell'ONDA, 6 nell'OCA ed 1 nella TORRE.
Dopo molti trionfi, giunse il 16 agosto 1961 che rappresentò il
giorno più nero della sua carriera paliesca. Montava nell'OCA e per una
manovra scriteriata in partenza - la cavalla Capriola ebbe uno
scarto proprio mentre l'avversaria TORRE entrava di
rincorsa - rimase ai canapi senza poter far niente per impedire alla
TORRE di vincere il palio. Che sarebbe passato alla storia come
quello della "rigirata". Gli ocaioli sospettando che si fosse
venduto alla TORRE, montarono su tutte le furie, e le
giustificazioni che addusse: <<"M'ha scartato a' cavalla">> non
furono sufficienti ad evitargli la pesantissima lezione che gli fu
riservata in Contrada. Oltre alle botte fu costretto a non rimontare più in piazza
fino all'agosto del '66, quando si ripresentò con il giubbetto
dell'ONDA. In conseguenza di ciò l'OCA ruppe l'alleanza con la
storica alleata. Qualche anno più tardi, proprio nell'ONDA sarebbe
risorto con la sua ultima vittoria a Siena.
Ciancone
dopo la vittoria del '59 fra i ragazzi dell'OCA. Due anni dopo le
cose sarebbero drammaticamente cambiate.
Il 2 luglio 1971 corse, all'età di cinquantaquattro anni, il suo
ultimo palio. Montò il grandissimo Topolone.
Il "professore", come veniva chiamato, continuò a correre nelle
corse in provincia fino a quel tragico giugno del '78, quando nel
corso di una gara di consolazione del Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino, fu sbalzato da cavallo ed andò a
sbattere violentemente la testa (non portava nessuna protezione) rimanendo agonizzante a
terra.
Una settimana dopo, il 24 giugno 1978, spirò all'ospedale di Perugia
senza aver ripreso conoscenza.
Massimo Tinti, 16.08.2009
Gentili... come
non mai!
Cinquantanove... la mi’ prima volta!
Sett’anni... mi ricordo ero affacciato
proprio a una finestra del Casato
preciso proprio lì sopra a la svolta.
Ricordo una cavalla che fu tolta
di mezzo e l’Bruco che c’ha impanciato
poi la Torre con Biba ch’ è cascato
e l’Oca che vinceva a briglia sciolta.
Poro Gentili poi com’è finito
e come è andata poi che vo’ sape’
s’era sincero o invece c’ha tradito...
per me rimane sempre quel fantino
che per primo mi fece vede’
arriva’ l’Oca prima al bandierino.
Cecco da
Fontebranda
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