Centocinquant'anni fa, precisamente il 10 maggio 1861, fu deciso dal Consiglio Comunale che doveva essere festeggiato lo Statuto del nuovo Regno facendo correre il Palio la prima domenica di giugno, anziché il 2 luglio. Usanza che però rimase in vigore soltanto per due anni.


disegno di Enrico Martelloni

Nel 1861 il palio venne corso il 2 di giugno, giorno in cui si celebrava la prima Festa nazionale a ricordo dello statuto concesso da Carlo Alberto nel 1848, simbolico inizio dell'avventura risorgimentale: e, forse, più di un senese avrà letto l'avverarsi di una "cabala paliesca" nella vittoria riportata in quell'occasione dall'Oca, che per il suo costume tricolore appariva la predestinata vincitrice del primo palio "italiano".

Nelle cronache si legge:"Bella mossa molto favorevole all'Oca e bella carriera, perché con molte nerbate, e il Nicchio contrastò molto, perché aveva il miglior cavallo, e s'era fatto il Palio sicuro, ma fu tenuto indietro col nerbo, dopo il palio vi fu illuminazione, furono innalzati moltissimi Globi Areostatici di più dimensioni, e finalmente fu incendiata una bellissima macchina di Fuochi artifiziali, e così ebbe termine la Festa Nazionale".

Da notare che la ricorrenza anomala giustificherebbe in buona parte l'aspetto laico del drappellone, privo come quello dell'anno successivo, della consueta immagine della Madonna, al cui composto compare la Balzana comunale, accompagnata dalle armi gentilizie del sindaco, il Conte Bernardo Tolomei e anche degli assessori.

I protagonisti di quella vittoria furono: il cavallo Castagnolo, il fantino Pietro Locchi detto Paolaccino o Pietrino ed il Capitano Francesco Bani.

TRATTO DA:
"PALLIUM - Ornato e araldica tra il 1861 e il 1888" di F. Petrucci 1992 - Siena
"Le Carriere nel Campo e le Feste Senesi dal 1650 al 1914" di A. Zazzeroni 1982 - Siena

Massimo Tinti ed Enrico Martelloni, 10.09.2011


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