La storia ormai ce lo ha insegnato: l’Oca trasforma i bravi fantini in grandi fantini. Non a caso dopo aver indossato il giubbetto magico ed aver vinto per i colori di Fontebranda il fantino assurge a quella considerazione che molto difficilmente lo abbandonerà per il resto della sua carriera paliesca. Il Degortes (ACETO) ed il Bruschelli (TRECCIOLINO) sono gli esempi fulgidi di quanto vado sostenendo. Il primo con i suoi quattordici palii vinti, di cui cinque nell’OCA (1968, 1969, 1977, 1984 e 1985), che fu fantino di Contrada per più di vent’anni. Il secondo con i suoi dodici successi, di cui addirittura i primi tre consecutivi, per il Paperone (1996, 1998 e 1999).
E
non potrebbe essere che così, perché l’OCA è considerata la Contrada
per eccellenza, e non è il fantino che sceglie l’OCA, ma il contrario.
Dopo la
grande guerra il suo legame con l’OCA dette molti frutti, sia dal
punto di vista delle vittorie, come sopra accennato, sia in termini
di strategie, seguendo le direttive della dirigenza e andando a
correre dove gli veniva comandato.
Forse dopo ACETO e TRECCIOLINO (che non è mai stato fantino di
Contrada) l’OCA ha ritrovato l’uomo giusto, sul quale investire per
il futuro. Massimo Tinti, 8.7.2011 |