Si dice che il difficile non sia vincere ma rivincere, questo detto vale per i cavalli, i fantini e le contrade. Un palio può essere frutto di una casualità, ma se in breve tempo riesci a ripeterti allora non può essere solo fortuna. Dopo il 2007 serviva quindi ripetersi per far capire alla nostra avversaria e alla città che tutto stava ritornando nei binari della normalità. Ci si fece fitta nell'Agosto del 2008, quando oltre a fermare l'avversaria che aveva Già del Menhir si rischiò seriamente di vincere. Vinse il Bruco ma quei due giri da protagonisti non possono e non devono essere dimenticati. Altro gran palio nel 2009 dove arrivammo secondi dietro a Già del Menhir e alla Tartuca in una corsa dove di più non si poteva fare. L'anno scorso invece, il palio fu incolore a causa di un calcio alla mossa che ci mise subito fuori gioco. Quest'anno le cose non sembravano mettersi bene, il tragico, inaspettato e tremendo incidente accaduto nel sabato della festa titolare ci ha portato via Giulio e ci ha riempito i cuori di una tristezza profonda. Non si è girato in quella domenica, mentre un vento gelido soffiava sulle nostre strade. Reagire non è stato facile ma la vita va avanti e presto si arriva al 29 giugno. Noi si corre loro no, chi pensa che possano esserci problemi? E invece subito dopo aver preso il cavallo veniamo aggrediti, la tratta è ritardata di 20 minuti. Per gran parte della città è un atto ingiustificabile, loro ne vanno fieri. In attesa che la giustizia paliesca prenda i provvedimenti ritenuti opportuni, il nostro staff palio inizia a lavorare affinché il primo atto di giustizia arrivi la sera del palio. La mattina della quarta prova Giovanni prende in pieno il colonnino del I casato. Poi fortunatamente si rialza, il cavallo scosso continua a correre ma che spavento.... Nella stessa prova succede una tragedia. Messi il cavallo della Chiocciola sbatte nel colonnino di San Martino al 2° giro, il cavallo si infortuna seriamente e purtroppo un’emorragia interna pone fine alla sua esistenza e di conseguenza alle speranze della Chiocciola. Il suono a lutto del tamburo nella processione che accompagna il Palio in Provenzano intristisce l'intera città. Il pomeriggio della prova generale si scatena un nubifragio in piena regola e S. Caterina assomiglia a un torrente in piena più adatto per fare rafting che per una cena. In serata il tempo migliora e permette l'effettuazione della cena della Prova Generale (che non si è corsa).
Arriviamo così al giorno del palio, le
favorite sono Bruco, Montone e Lupa, inizia il corteo e per due ore
tamburi, chiarine e bandiere riempiono la piazza con i loro suoni e
i loro colori. Passa il carroccio, tutte e 17 le bandiere si levano
in aria per l'ultima alzata. Poi sulla piazza cala un silenzio
irreale. Il mortaletto annuncia che da ora si fa sul serio. Giovanni
saluta deciso la comparsa i cavalli si avviano verso i canapi. Dal
palco dei giudici scende il vigile con la busta, altro momento in
cui il rumore più intenso in piazza è il silenzio. Alessio Panti, 6.7.2011 |