Quando
il mortaretto è scoppiato ho realizzato, prima col cuore che con gli
occhi, che avevamo rivinto. Una violenta scarica di adrenalina mi ha
azzerato la mente. Guardavo stralunato i miei vicini di posto e
ripetevo:<<S'é vinto noi ?! ha vinto l'OCA?!>>. Loro sorridevano
divertiti e facevano sì con la testa. Anche il mio amico Paolo era
stordito. <<Non ci fare la bocca è Lupa...>> gli avevo ripetuto per
tutto il terzo giro, fino al Casato. Poi ero ammutolito, avevo
trattenuto il fiato ed il miracolo si era compiuto. Avevo vinto il
mio primo palio con vista su Piazza.
E anche questa volta, non
sembra cominciata per niente bene, la TORRE è scappata alla mossa e
lì dove mi trovo - nella "camicia" del 118 - dopo la Fonte, non vedo
più i cavalli fino a che impostano la traiettoria della curva di
S.Martino. <<Paolo sono "loro" primi 'un ci voleva...>> - ho subito
detto al mio amico. Poi, ecco apparire, dietro la TORRE, l'OCA con
Giovanni che sembra venirmi addosso, mi volto e vedo che rimane un
pertugio, fra lo spigolo della curva e la Contrada avversaria. Lui
vi si butta. <<Addio>> - penso <<Ora me lo ritrovo in collo>>.
Una folata di vento verde-bianco-rosso m'investe, inebriante e
bellissima: L'OCA ha passato la TORRE ed è in testa.
Raggiungo per primo Giovanni
che ha le lacrime agli occhi ed è già sulle spalle del Cheli, riesco
ad abbracciarlo, poi mi precipito su Guess - ed è lì che vengo
immortalato dal fotografo del giornale La Nazione - . E' tutto
sudato, mi sembra che sia orgoglioso di sé, mi colpiscono due
strisce rossastre sui posteriori, le sollecitazioni di Giovanni, ma
avrà tempo per guarire. <<Bel cavallino mio fatti abbracciare>> -
gli dico. Poi arriva il palio ed estasiato vengo portato via dalla
piena di ocaioli. |