Il drappellone di Montesano, dedicato alla fine della Prima Guerra Mondiale passerà alla storia, nella memoria dei senesi come il cencio copiato. Ma è opportuno non dimenticare che Gian Marco Montesano appartiene anche al Medialismo, quella forma d'arte nata alla fine degli anni '80 intorno a quel gruppo di artisti (Cascavilla, Cattelan, Passarella etc etc) come reazione critica nei confronti dei processi comunicativi di massa, quali: televisione, giornali e quindi web. Montesano ha dipinto quadri a olio in maniera apparentemente tradizionale ispirandosi a foto originali d'epoca, compiendo un'analisi critico-storica del periodo, un'operazione medialista che nasce dal reperto del giornale d'epoca ritrovato, e nel far diventare le immagini tanti ready-made - oggetti pronti all'uso, si pensi alla Ruota di Bicicletta Montata Su Uno Sgabello di Duchamp - da consegnare poi nelle mani dei galleristi. L’artista - come si può notare - decide di riproporre fedelmente alcuni particolari di una foto che appare su it.dreamstime.com dal titolo: Soldato tedesco che bacia la mano di una signora, quali: il baciamano con le mani nelle identiche posizioni, il mazzo di fiori del soldato, la forma del vestito della dama.
Cambia, ovviamente l’elmetto, da tedesco a italiano ed il volto della dama e di ciò che s'intravede del soldato. Lì un giovane con baffi e barba incolta, qui quasi un vecchio trasparente.
Eppure la foto era nata con un
altro intento, quello di mostrare un giovane soldato tedesco che
parte per la guerra e saluta la sua donna, baciandole la mano, prima
di consegnarle un mazzo di fiori.
Dunque l'artista ha scelto
questo tipo di messaggio dando vita inconsapevolmente a tutta una
serie di malintesi e polemiche che da ierisera sono scoppiati
intorno al drappellone. Ma senza polemica che palio sarebbe?
Massimo Tinti, 15 ottobre 2018 |
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