NOBILE CONTRADA DEL NICCHIO - CRONACHE DAL PASSATO

Figurino di Uomo d'arme, armato di alabarda.La porzione ad est della città cinta da mura e interrotta dalle porte di Busseto e di Sant’Eugenio (in seguito chiamata dei Pispini) delimitavano il territorio del Nicchio che prese questo simbolo dalla forma delle grande valle che si estendeva proprio di fronte alla Contrada e che somigliava ad una conchiglia.
Nella cronaca che Cecchino Cartaio scrisse sulla festa in onore della Madonna d'agosto del 1546 la Contrada del Nicchio è ricordata con 88 uomini, in livrea turchina e rossa, che trasportano un grande carro a forma di nicchia, sul quale è assiso Nettuno col tridente.
Le adunanze di Contrada si tenevano nella Chiesa di San Giovanni Battista, vicino a Porta Pispini, fino a che i Sansedoni, famiglia di nobili padrona dell’edificio religioso, lo cedettero alle monache di Santa Chiara. Finalmente intorno al 1680 si cominciò a costruire una Chiesa dedicata a San Gaetano da Thiene ancora in attività.
Per quanto riguarda la Società di Contrada essa è detta “la Pania” nel senso di impaniare cioè catturare, attirare tutto il popolo nelle sue attività. E’ divenuta famosa per gli incontri enogastronomici che dal 1964 rappresentano un punto di riferimento per le analoghe attività di altre Contrade.