Sinfonia n°67
(o del Destino) Movimenti
Adagio Lento – molto triste, quasi
una marcia funebre
L’adagio attacca con un tremolio d’archi e procede attraverso una
frase che ogni tanto ritorna (come un tema ricorrente), nella
partitura è scritto fra le note,
"l’avversaria ha santi non solo in paradiso, come posso reagire?".
A metà dello svolgimento subentra un nuovo tema, quasi di
speranza, un oboe indica la strada che subito è ripresa
dall’orchestra e sembra dire:
<<Guarda avanti, fai la Contrada che sei, e comanderai ancora…dovrai
solo aspettare e la stella di Fontebranda tornerà a brillare>>.
Il secondo movimento (Presto) parte con una marcia che si fa sempre più demoniaca fino a diventare tempestosa (sturmisch) con l’uso dei timpani. Tutta la sezione fiati è impegnata a duettare con quella degli archi, nella partitura si legge : "2 luglio 2022 – il Viso d’Angelo si avvicina sempre di più, ma è un angelo del male, ha il ghigno di un elefante e le fattezze di un pistoiese. Poi tutto ad un tratto una specie di Sigfridau (Un Sigfrido con sangue sardo) su un destriero potente e scuro chiamato Destino (Zio Frac) gli sbarra la strada". Ora la musica ha un arresto, come una sospensione, poi segue un fragore sottolineato in fortissimo da tutta l’orchestra. Quindi, dopo 9 battute, gli archi tornano a donare serenità alla scena, "l’Angelo della Purga ha perso e si ritira". Il movimento si chiude con un motivetto sussurrato da un flauto..."per un centimetro il Destino ha resistito". Poi annunciato da un oboe e da un fagotto, in una cantilena quasi canzonatoria, un coro di voci bianche intona una profezia:<<Da un centimetro a tre colonnini, la prossima volta (2 luglio 2023), vedrai Elefante, Sigfridau ancora ti sconfiggerà.>> e con un tintinnio di glockspiel e triangoli, si chiude il movimento.
Uno squillo di trombe da l’avvio allo Scherzo. Nella partitura è tutto un ripetersi di strumenti a gruppi di 5 (a coscia) e di 2 (a orecchio) e prende corpo un valzer. E’ come un idillio, un popolo festante in bianco-rosso-verde (13 agosto 2023) invade una piazza e va a prendersi il cavallo Destino (Zio Frac). Viole, violini e violoncelli obbligati con flauti, corni e fagotti, accompagnano il ritorno del popolo festante alla casa di Santa Caterina, in lontananza si odono tamburi, piatti ed anche un lieve accenno di fanfara.
Il Finale ha un’architettura complessa.
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