Nel Palio di Siena, l'eroe è il cavallo.
di Senio Sensi

<<E’ Oca..E’ Oca>> - urlai, quando al Casato l’avversaria rotolò sul tufo. I miei familiari mi guardarono meravigliati, della serie...questo vede l’oca prima, come se sognasse. E invece ci vedevo bene, non lo avevo mai perso di vista il mio cavallino. Il mio Palio era solo lui: doveva vincere, era fondamentale per mille motivi detti e ridetti, E come avesse fatto mi interessava molto. Aveva trovato mille ostacoli, era sgusciato via dal nerbo e dalle parate dell’avversaria quasi per umiliarla. Come dire: << Tanto non mi fermi io ho da vincere, per cancellare un'ingiustizia, per il mio popolo nobile, per dimostrare che il Papero è sempre la più forte Contrada. E poi voglio entrare nel magnifico albo d’oro dei vincitori con il bianco-rosso-verde. I migliori qui hanno trovato eterna gloria>>.

Si diceva che gli mancava il terzo giro...figuriamoci, a quello ci aveva pensato la “stalla” intesa come esperti da sempre! E il suo capolavoro è avvenuto proprio al terzo giro: facendo lo slalom al cavallo a terra della Pantera e riservando uno sgambetto a Tabacco torraiolo.

Eccolo il bianco, rosso e verde primo al bandierino, come aspettavamo da due lustri per colpa della sfortuna e di qualche birbaccione che aveva pensato di farci perdere unità e potere.

Zio Frac ha vendicato tutto questo, come se avesse capito l’importanza dell’appuntamento della storia. Sarà Ocaiolo per la vita e questo trionfo gli resterà nel cuore. Si perché anche i cavalli hanno un cuore e vivono emozioni. Ci sono di quelli che sentono la piazza del Campo e lì danno di più. Lui è uno di questi. Onore quindi al nostro “barbero” amato al pari di quelli che in Fontebranda non ci hanno vinto, curato e tutelato più di un essere umano.

A Siena è così, non lo hanno ancora capito alcuni sopravvissuti a mille brutte figure che si definiscono animalisti: i veri animalisti sono i senesi. Basti pensare che appena due ore dopo l’incidente i due cavalli erano già stati operati e fra qualche mese torneranno a camminare assieme ad altri soggetti salvati da morte come solitamente avviene in altre corse. Questi miracoli succedono da noi ove si adoperano tecniche di avanguardia come la staminali.

Questo è amore e chi è in buona fede deve rendersene conto. Sarebbe bastato vedere i tanti ragazzi della Giraffa che il giorno dopo l’infortunio si sono recati a rendere omaggio al loro cavallo, malato ma in via di guarigione, come ad un parente. Un amore sconfinato che solo i senesi sanno regalare ai cavalli.

menù