NOBILE CONTRADA DELL'AQUILA -
CRONACHE DAL PASSATO
Le tre compagnie che
formavano in origine questa Contrada si fregiarono del simbolo di
un’aquila per partecipare a tornei e cacce. Successivamente in
onore di Carlo V, che visitò Siena nel 1536, fu innalzata in una
piazza di questa Contrada una grande aquila che troneggiava maestosa
e che, come si leggeva alla base, stava a presidio della libertà
della città. Il re grato alla Contrada di questa dedica le concesse
il titolo di cui ancora oggi si avvale.
Nel corso dei secoli, molte sono state le modifiche apportate a
questo vessillo. Durante il Risorgimento l’aquila imperiale
scomparve dalla bandiera e al centro apparve un castello con due
chiavi incrociate sormontate da un’aquila in volo. Dopo la
dichiarazione di guerra all’Austria nel giugno del 1915 l’aquila
asburgica diventò un’aquila legionaria romana spiccante il volo da
un capitello dorico romano, infine nel 1919 l’aquila riacquistò il
suo antico emblema e non fu più modificata.
C’e’ da ricordare che dal 1656 al 1718 la Contrada dell’Aquila non
corse il Palio per motivi di supposta superiorità in quanto riteneva
di non volersi “mescolare” con Contrade meno nobili.
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