NOBILE CONTRADA DEL BRUCO -
CRONACHE DAL PASSATO
Dalla
divisione del Borgo d’Ovile, attuata dal comune di Siena nel XIII
secolo, si formarono il territorio della Giraffa e quello del Bruco.
Quest’ultimo aveva in sé un piccolo numero di rivoluzionari contro
il governo in carica, il quale diede avvio ad una sommossa che fu
repressa nel sangue. Il vessillo sotto il quale combatterono
raffigurava un “bruco del piano d’Uvile”. Il piano d'ovile era il
prato dove le greggi avevano i loro pascoli o “paschi”le cui rendite
diedero vita alla prima banca cittadina il “Monte dei Paschi”.
Già dal 1542 la Contrada aveva un suo Statuto che ne regolava
l'attività, e teneva le sue adunanze nella chiesa di S. Biagio
demolita alla fine del XVIII secolo. Nel 1666 i brucaioli diedero
vita alla costruzione di un loro oratorio, anche la Contrada
dell'Oca vi contribuì donando alla consorella ottantuno "some" di
mattoni, trasportati nel Bruco con una processione di cavalli e
muli, preceduti da suonatori e da un'oca viva.
Il Bruco coronato si fregia del titolo di Nobile per la difesa degli
ideali dell’antica Repubblica di Siena. Nella sede della Contrada si
conserva ancora il morso del cavallo di Piaggina, fantino del Bruco,
che il 2 Luglio 1826 all’età di 72 anni, vinse un favoloso palio
nonostante la caduta da cavallo e la rottura del morso della
briglia. Sbalzato da cavallo alla partenza, riuscì a risalirvi ed a
forza di nerbate, nonostante il malsicuro finimento riuscì a
tagliare per primo il traguardo.
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