Cavallo
Quarnero
Fantino
Luigi Bruschelli detto
Trecciolino
Capitano
Fulvio Bruni
Cosa succede nel mondo
● il 18
luglio esplode nei cieli di New York un Jumbo della TWA, da poco decollato
per Parigi. Tra i 228 morti ci sono anche 10 italiani. Si pensa ad un
attentato;
● il 28
agosto finisce quello che era stato definito il matrimonio del secolo. Carlo
e Diana d'Inghilterra divorziano così come riporta la pratica 5029 del
tribunale di Londra;
● il 19
novembre c'è lo storico incontro in Vaticano tra Fidel Castro e Giovanni
Paolo II. Il leader cubano promette più democrazia e rispetto dei diritti
umani;
● SPORT: 19
luglio - 4 agosto OLIMPIADI di Atlanta, l'Italia conquista 13 medaglie
d'oro, 10 d'argento e 12 di bronzo;
● CINEMA: BRAVEHEART di Mel Gibson ed il campione d'incassi INDEPENDENCE DAY di Roland
Emmerich;
● CANZONI: Older di GEORGE MICHAEL è in cima a tutte le classifiche
mondiali; il ballo della MACARENA diventa il tormentone dell'estate.
....e in Italia
● il 29 gennaio il Teatro LA FENICE di Venezia viene distrutto da un
incendio doloso;
● il 21
aprile l'alleanza ULIVO-Rifondazione Comunista vince le elezioni politiche;
● il 15 settembre a Venezia, davanti a 130.000 militanti leghisti,
Umberto Bossi proclama l'indipendenza della Padania;
● SPORT-
CALCIO: il 22 maggio, nella finale di Roma, la Juventus si aggiudica la sua
seconda Coppa dei Campioni battendo l'Ajax ai calci di rigore; a dicembre
porterà a casa anche la Coppa Intercontinentale;
● SPORT-
IPPICA: il 28 settembre all'ippodromo di Ascot - Inghilterra, il fantino
italiano Lanfranco Dettori si aggiudica tutte e sette le corse in programma
quel giorno;
● CANZONI: Vorrei
incontrarti fra cent'anni di RON e TOSCA vince il Festival di Sanremo e
risulta una delle più ascoltate dell'anno. |
2/2
2 LUGLIO 1996 :
CRONACA
DI UN TRIONFO
di Alessio Panti
Ricordare la vittoria del '96 è sempre un
piacere, il palio manca in Fontebranda da 11 anni e i presupposti per fare
bene ci sono tutti. Il primo atto del palio ci vede attori non protagonisti,
l’estrazione del 26 maggio non riguarda né noi, né la Torre perchè corriamo
entrambi di diritto. Escono
per la cronaca la Pantera, che sconta la squalifica, la Giraffa, il Bruco ed il Leocorno.
Dopo il consueto mese di attesa ecco che si arriva alla presentazione del drappellone.
A me sembra veramente brutto... E pensare invece come, dopo appena una
settimana, il mio parere su quell'opera cambierà totalmente.
Alla tratta sono 26 i cavalli che calcano il
tufo nelle batterie mattutine, quattro più una classica di recupero,
poi l’attesa per conoscere i dieci prescelti con il sogno
di uscire da piazza con Quarnero o Bella Speranza. Verso le 13 il quadro è
completo, i soggetti scelti sono: Musetto, Maranello, Penna Bianca,
Quarnero, Minoredda, Tarantola, Imco Flaming, Naomy, Trastullo e Bella
Speranza. I due considerati favoriti ci sono, terza scelta l’esperta Naomy,
il resto da scoprire. Suonano le chiarine il Sindaco chiama Imco Flaming,
che va in sorte all’Aquila, poi è la volta di Quarnero……Oca!
Una fiumana di
persone si riversa sotto il palco a braccia alzate, dopo anni di magra
finalmente una grande occasione. Rimango in piazza, la Tratta continua con Maranello che
prende la via di Vallepiatta, poi è la volta di Trastullo al Bruco. Il quinto abbinamento vede Naomy finire in Provenzano.
Rimane Bella Speranza
e nell’urna la Torre, la preoccupazione sale. Penna Bianca finisce nel Leocorno ora è la volta di Bella Speranza, in piazza cala un silenzio
tombale, il sindaco bercia Montone la tensione si scioglie: i tre rimasti
nell’urna si equivalgono, ma non dovrebbero rappresentare un pericolo. Minoredda
finisce in San Marco, Musetto tocca alla nostra avversaria, Tarantola
non fa felice l’Istrice. Meglio di così non poteva andare, ora non resta che vincere. Fulvio
concede subito fiducia
a Luigi Bruschelli, nove palii corsi nessuno vinto; pur mettendosi in luce
sempre con cavalli di seconda fascia, il ragazzo non ha
mai avuto il cavallone. Per lui e per noi è l’occasione da non mancare. Le prove filano via
lisce fino alla sera del 1° Luglio quando Cianchino, monta del Bruco, cade dopo l’uscita
dai canapi e si infortuna. Il Bruco è costretto a sostituirlo con Massimo Donatini
detto Stoppa. Si arriva così alla segnatura senza più cambi. Noi col Bruschelli,
la Torre con Aceto, il Montone con Il Pesse; il Palio, ne sono convinto
dal 29 sera, sarà una questione fra noi ed il Montone. Nel pomeriggio,
mentre minaccisosi nuvoloni neri coprono il cielo sopra alla Piazza facendo
temere la pioggia da un momento all’altro e Don Mauro benedice Quarnero e Gigi,
per me cominciano le due ore e mezzo più lunghe.
Mi ritrovo alle prese con il solito dilemma su dove andare a vedere la corsa,
quando incontro
un amico del Montone che mi convince a vedere il Palio in piazza con lui,
sarà l’ultimo che vedrò in piazza quando corre la Torre.
L’ingresso dall’Onda è piuttosto agevole, arriviamo dentro piazza quando
sfilano le Contrade che non corrono. L’ultima mezz'ora di
corteo sembra non finire mai. Ci fermiamo davanti al Comune, mentre sta entrando il
Carroccio. Dopo Fontegaia il Palio viene salutato da una chiazza di
fazzoletti rosa, ma a San Martino il rosa si trasforma in rosso cupo. Poi il
drappellone viene condotto al palco dei giudici, gli alfieri completano la sbandierata
della vittoria e finalmente ci siamo. Il Mortaretto chiama i cavalli sul
tufo, Gigi
saluta deciso la Comparsa. Arriva la busta che stabilisce l'ordine di
entrata tra i canapi ed il
mossiere chiama nell'ordine: Istrice, Torre, Leocorno, Bruco, Aquila,
Montone, Selva, Chiocciola, Oca e Giraffa di rincorsa. Improvvisamente ho
paura, tanta paura; loro sono bassi, noi noni. Peggio di così era veramente
difficile che si potesse mettere. Lancio un'occhiata verso il palco delle Comparse, anche i
ragazzi non sono più tranquilli. Passano i minuti, ma Gigi e Quarnero
rimangono calmi. Finalmente la Giraffa entra, il Bruco parte primo con all’interno la Torre e all’esterno il Montone; l’Oca è
dietro danneggiata dal nono posto. A San Martino il Bruco non gira, la
Giraffa va in testa, ma poi il Bufera si mette a fare l’equilibrista sui materassi lasciando
via libera alla Torre che per un attimo sembra involarsi. E' in quel momento
che giuro a
me stesso che con la Torre in Piazza non verrò più. E' un fioretto e funziona, passa il Montone e da dietro
si cominciano a vedere Gigi e Quarnero che sono sulle tracce
del giubbetto rosso cremisi. Si arriva al Casato con il Montone che gira primo,
mentre Gigi
supera la Torre dall’interno impreziosendo il sorpasso con alcune nerbate.
Ora
siamo terzi dietro il Montone e lo scosso del Bruco. Secondo San Martino,
Trastullo ha un incertezza che ci permette di passare in seconda posizione e
di portarci ad un colonnino scarso dal Montone. Manca un giro e mezzo alla fine
e subito dopo il secondo Casato Gigi decide di sferrare l’attacco
decisivo. Quarnero risponde alla grande e nel tratto tra la mossa e San Martino il Montone
è superato anch'esso a colpi di nerbo; giriamo tranquilli San Martino, mentre lo
scosso del Bruco rientra e tampona il Montone, che a sua volta frena la
rincorsa della Torre. E' fatta, manca solo l'ultimo Casato che Gigi affronta senza
problemi. Inizia a rullare il tamburino alla mossa e il nerbo alzato di Gigi
cancella in un istante 11 anni di piccole grandi delusioni. Scoppia il
mortaretto con la pista già invasa dagli Ocaioli festanti, mi precipito sotto il palco poco prima che
Fulvio battezzi il suo primo palio corso da capitano nel modo migliore
calando il cencio che, non appena sceso, s’affloscia a causa di uno strappo
dovuto all’eccessivo impeto. Un veloce rammendo sul posto e poi via in Provenzano. Il Te Deum fa venire i brividi tanto è sincero il
ringraziamento che facciamo alla Vergine, le lacrime di gioia rigano i volti
di tutti, ci si abbraccia ancora increduli di ciò che è successo, abbiamo
vinto un Palio che come dirà Fulvio niente e nessuno potrà mai cancellare.
Poi ci tuffiamo nelle nostre strade, portiamo il Palio nel
nostro oratorio, dove finalmente viene ricucito e sistemato, intanto le
nostre bandiere ed i nostri
tamburi sfilano per la città.
Tra uscite con il Palio e cenini arriviamo alla fantastica festa a corte di
fine Settembre. La cena anticipata al sabato è una fedele riproduzione di un
banchetto in una corte rinascimentale, con scenografie perfettamente studiate che
incorniciano un'indimenticabile serata. I discorsi di Fulvio Capitano e del Governatore vengono
salutati da uno scroscio di applausi, mentre nel Numero Unico intitolato
Papero Re si ripercorrono le vittorie del secolo. Nessuno di noi ancora lo
immagina, ma
per Fontebranda è cominciato un quadriennio da favola che ci
porterà a gioire altre due volte. Ma la vittoria del '96 ha il
sapore della rinascita per una Contrada che mai, in questo secolo, aveva dovuto
aspettare 11 anni per rivincere un Palio, naturalmente escludendo gli anni di digiuno
forzati a causa delle due guerre mondiali. Il rammendo sul cencio di
Schifano rimarrà come segno tangibile della voglia di vincere che sempre ci accomuna e
la storia insegna che quando Fontebranda mette in campo il cuore
difficilmente i risultati tardano ad arrivare.
|