ACETO sulla
LUNA
(seconda parte
dell'intervista realizzata a giugno 2019)
Nel 1969 Andrea Degortes
alias Penna Nera, alias Aceto, si consacrò Big del Palio. Dopo due
vittorie - la prima conquistata nell’AQUILA il 2 luglio 1965 e la
seconda nell’OCA il 16 agosto 1968 - centrò un trionfo con astuzia
da veterano alla mossa ed una corsa di forza, grazie anche al motore
di Topolone, che non ammetteva discussioni.
Andrea dunque raccoglieva l'eredità di Giuseppe Gentili detto
Ciancone e di Giorgio Terni detto Vittorino. Il Palio di Siena non
sarebbe più stato lo stesso, a causa di questo fantino “non
senese” che grazie anche alle imprese degli anni a venire
avrebbe attirato l’interesse dei media su di lui anziché sulle
Contrade. A Siena vinceva ancora la Contrada, per il mondo vinceva
Aceto.
Ma quella domenica 21 settembre 1969 tutto doveva ancora accadere.
Alla mossa Andrea tu eri
di rincorsa, mentre avevi Rondone (Donato Tamburelli) nell’Istrice
nono che poteva ostacolarti….<<Infatti
lui mi diceva che avrebbe potuto farmi posto, dipendeva da quanti
soldi gli davo. Io gli dissi che di soldi ne avevo, solo che doveva
farmi vedere un po’ di buona volontà, ad un tratto ho visto uno
spazio, sono entrato e l’ho mandato in bianco. In fondo era quello
che volevo, dopo i fatti di agosto. Non gli ho dato una lira perché
in fondo non aveva fatto nulla per aiutarmi>>
Il primo S.Martino….<<Una
cinquantina di metri prima riuscii a sopravanzare la CIVETTA, quindi
tagliai deciso per impostare la curva e capii che il Palio si era
messo come volevo>> .
Al terzo giro avesti
paura?...<<Topolone
era un cavallo difficile da battere, era più mia la paura del terzo
giro, ma solo nella mia testa, poiché se faceva i primi due giri a
duemila, magari il terzo scendeva a millecinquecento, ma non è che
si fermava. Una volta in testa con lui...era fatta>>
Hai fatto anche il
quarto giro...<<Non
sono riuscito a fermarlo, quel cavallo tirava come un trattore.
Pensa che ce l’aveva in scuderia Leonardo Viti ed avevamo anche
provato a montarlo in due con una redine per uno, ma prendeva la
via. Anche per questo motivo in piazza non veniva portato molto
volentieri>>.
Dunque Aceto con la
vittoria del Palio della Luna dava il via all’era dei grandi
trionfi...<<Dal
‘69 in poi è cambiato tutto. Vincere di forza in quel modo in una
grande Contrada come l’OCA, la più importante di tutte, mi fece
prendere piena coscienza di me e delle mie possibilità. Avevo
ventisei anni, ero bravino, ero fortunato. Sempre e solo per l’OCA,
i due anni successivi, montai cavalli dei quali non fui affatto
contento. E per di più non è che mi si pagasse così tanto
profumatamente da farmi accettare qualsiasi cosa. Così dal ‘72, la
musica cambiò perché dissi chiaramente alla dirigenza di allora, che
avrei desiderato montare d’accordo con loro, anche da altre parti,
se c’erano cavalli migliori>>.
Massimo Tinti, 21 settembre
2019
La Vittoria del 21 settembre 1969
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