|
21
Settembre
VITA LUNARE
Siccome molta gente se lo
domanderà con un certo interesse, noi di Fontebranda diciamo subito che
nella luna, considerando tutto, non ci si sta per niente male!
Dagli astronauti, su tale argomento, ci s'era chiappato po'o, indaffarati
com'erano a sistemare le loro attrezzature! Ci riportarono notizie un pò
vaghe, tipo Bernacca. Trovarono che l'ambiente era freddo, che mancava
l'acqua, la luce ed il gas. Intorno il silenzio più profondo faceva venire
un giramento!...
A questo punto ci si domanda se non si siano posati sul SALICOTTO selenico!
Gli Ocaioli, invece, forse più organizzati dal lato comforts, si sono subito
ambientati! Hanno aperto una filiale della Trieste in una collina del mare
della Tranquillità, ovviando così al problema acqua (pochissimo usata alle
nostre tavole). Hanno ridato in appalto ai soliti napoletani la messa in
opera di smaglianti luminarie, ed infine per quanto riguarda il gas, hanno
dato l'unanime consenso acchè Martino dicesse la sua! Meglio di così!
E la vita lunare scorre tranquilla, nella più sana delle baldorie! Si
ricanta l'Usignolo, che si adatta perfettamente all'ambiente, e la melodia,
specialmente quando entrano i bassi comandati da Anchise, sale in quel cielo
sempre sereno e fa brillare, più di tutte le altre, la "costellazione del
Papero", formata da cinquantasette stelle meravigliose.
(dal
N.U.
- La Voce del Padrone)
TOPOLONE IN FONTEBRANDA
E' andata così:
Contrade |
Barberi |
Fantini |
Mossa |
CHIOCCIOLA |
MORGANA |
Canapetta |
IV |
LUPA |
SAMANTA |
Bazza |
III |
CIVETTA |
ERCOLE |
Capretto |
II |
LEOCORNO |
ZORRO |
Peppinello |
VII |
BRUCO |
VENERE |
Baino |
V |
PANTERA |
LINDA |
Giove |
I |
ISTRICE |
MACCHINA II |
Rondone |
IX |
DRAGO |
VANDALA |
Canapino |
VI |
TARTUCA |
LIVIETTA |
Pizzichetto |
VIII |
OCA |
TOPOLONE |
Aceto |
R |
L'OCA, chiamata a
dare la rincorsa, entra prepotentemente e prima della curva di S.Martino
è già davanti alle altre. Sarà un Palio tutto di testa con Andrea
sul mitico Topolone che potrà impostare in assoluta tranquillità le
traiettorie e solo nel finale subirà il ritorno di Ercole, cavallo della CIVETTA, che
nonostante questa volta abbia girato
a tutte le curve
senza problemi,
non impedirà all'Infamona di essere prima al bandierino.
<<Non entro, non entro>>
Andrea è di rincorsa e sembra non trovare spazio per il disturbo di
Rondone nell'ISTRICE (nono). Sicuro su Topolone come non mai (per averci
vinto quattro anni prima nell'AQUILA), alza il nerbo in segno di
protesta. <<Non entro, non entro>>, grida al mossiere. Questi invita
Rondone a fargli posto, ma Donato non cede. Col cavallo di traverso,
controlla Andrea. Il mossiere insiste e, ad un certo punto, mostrando a
Rondone che sulla destra ha tutto lo spazio che vuole, si accinge a
scendere dal verrocchio. Il gesto, evidentemente inganna Donato che
ripensa, forse, alla lunga squalifica; e d'altronde, se il mossiere
scende, non c'è possibilità di partenza; per Andrea sarebbe un suicidio.
Richiama il cavallo e lo sposta verso destra. Si apre un pertugio per la
rincorsa; Andrea lo intuisce più che vederlo, e, con la temerarietà di
un capo indiano, ci si butta a rotta di collo.
ACETO SULLA LUNA - intervista nel 50° anniversario
Gita Settembrina
ovvero l'estrazione dello
Straordinario vissuta dal torraiolo Sarre ed i suoi amici
Torri, castella, colline
ubertose dove già nereggiano nei pingui ordinati filari che si perdono
all'infinito i succosi opulenti grappoli; file di tremuli pioppi si susseguono
disegnando nel fondovalle il sinuoso corso di torrenti, ed infine la sosta in
ridente località in una cittadina appartata dalle grandi vie di comunicazione.
Sono torraioli della "Torre" in un giorno di festa, in un giorno che finalmente
si può tirare il fiato per il passato pericolo dopo le due corse di luglio e di
agosto che, sia pure non facenti in queste la parte di attori, sono state per lo
stesso motivo vane anche per la Contrada rivale.
Però....C'è sempre un "però" e se ne parla lì a tavola: stasera "tirano su" le
contrade per il palio straordinario in commemorazione dell'impresa lunare, e
bisogna affrettarsi. Ci siamo allontanati troppo, e la tavola alletta, e il vino
invita a rimanere seduti ancora un poco. Discussioni di palio, di gite
precedenti, rievocazioni di amici scomparsi, di figure caratteristiche,
barzellette, episodi, risate, vino a "sciscià"...che giornata! E va facendosi
davvero un pò tardi. Si va pensando che anche ripartendo ora si arriva al fumo
delle candele.
O Renzino! Dai una cenciata alla tovaglia, leva le briciole e riapparecchia. Uno
spuntino, un gocciolino, eppoi si riparte davvero.
-- O Sarre, ho l'impressione che a quest'ora l'abbiano già tirate; te che
dici?
-- Lo penso anch'io.
-- Come si potrebbe fare a saperlo?.... (e qui il consiglio di tutti. Finalmente
la soluzione)
-- Senti, te che sei amico del "Cucciolo", quello del bar, un vòl dire se
un'è della Torre, ma voi siete due anime in un nòcciolo.... Telefonagli..... Vien
qua, cerca il numero....Chiedi il permesso al padrone, è una cosa troppo
importante, anche se è un'interurbana vedrai che chiude un occhio.
...Grazie signora Vincenzina, grazie, tanto la telefonata è
breve
Tutti si affollano verso l'apparecchio telefonico. Silenzio perfetto. Si
sentirebbe volare una mosca.
-- Pronto?
-- Pronto.
-- Chi parla?
-- Sono Sarre. Sono qua lontano con tanti torraioli in gita. Senti
Cucciolo, a quest'ora le contrade dovrebbero essere state estratte...
-- Sì, sì, è vero è già da un quarto d'ora...
-- Dunque facci il piacere di levarci questa spina dal cuore, ce l'hai la
nota?
-- Diamine! Qui si sa tutto senza un minuto di ritardo per filo e per
segno...
-- Allora giù... No, aspetta... Le segno... Accidenti... Dov'è la biro...
Eccola, eccola... O giù.
-- Scrivi, te le dico in ordine.
-- Dai!
-- Torre! ...
(Un boato, un urlìo, uno schiamazzo che richiama gente da tutte le parti...
Abbracci, baci, bevute, lacrime di gioia...)
-- Silenzio! State zitti un si sente niente...(Si rifà silenzio).
-- Allora, Torre, Montone, Nicchio... Ci sei?
-- Sì, sì, và avanti.
-- Onda, Giraffa...
-- Và piano... Ci ho da scrivere...
-- Ci sei?
-- Và avanti.
-- Selva, Aquila. Quante te n'ho dette? Contale.
-- Siamo a sette.
-- Ecco, bene, allora queste sono quelle che non corrono.
Una mazzata nel capo a ciascuno dei presenti sarebbe stata più leggera del
colpo riportato. Si è fatto un silenzio mortale; i visi si sono sbiancati,
passano uno, due minuti, eppoi giù, l'esplosione delle imprecazioni, frasi
sconce, bestemmie, gesti di minaccia verso quel povero "Cucciolo" sia pure
lontano che Sarre pure investe di ogni epiteto...
-- O Sarre! O come l'hai presa?
-- Ti sei voluto divertire ma stasera chiudi presto perchè ti si rovescia
il bar e ti si manda all'ospedale.
-- Ma quelle che corrono le volete sapere?
-- No, barbagianni, tientele per te, bigonzo, sgabello, venduto...
(dal
N.U.
- La Voce del Padrone)
Cena della
Vittoria - 14 giugno 1970
|