Dolce e salato
di Anna
Maria Beligni
Dolce e salato il sapore delle lacrime che mi
sono scese la sera della Vittoria dell’Infamona, il 2 luglio di
questo anno.
Dolce per la gioia, la libidine di aver di nuovo visto l’Oca a nerbo
alzato.
Dolce la felicità di Alberto e Viola che al loro quinto Palio vinto
riuscivano ad apprezzarlo con una matura consapevolezza.
Dolce il ricordo di chi, non riuscirai più ad abbracciare per
piangere sulla sua camicia sudaticcia ma rigorosamente celeste.
Dolce la sensazione che provi in quel momento che con lo sguardo
cerchi “lo sguardo” femminile che non riuscirai a trovare.
Dolce mio figlio che mi prende in braccio e mi innalza al cielo.
Dolce l’abbraccio singhiozzante e sincero di mia figlia.
Dolce condividere con tante persone questo meraviglioso momento.
Salate le lacrime.
Salate le “non presenze”.
Salate tante “presenze”.
Salato non trovare certe persone che eri abituate a vedere e che
invece ora le incontri ai lati della strada con gli occhi gonfi
nascosti tra i turisti e i senesi.
Salato doverti abbracciare o stringere mani a persone che sai
benissimo che non ti apprezzano. Salato dover accettare ancora una
situazione “pesante”.
Un Palio che vorrei paragonare ad un piatto ”agrodolce”, un Palio
che comunque ha i suoi profumi e i suoi odori, un po’ meno intensi
ma piacevoli, che non soddisferanno a pieno il mio palato ma mi
lasceranno un buon gusto.
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