Novecento e III
Millennio
Il secolo si apre con il rinnovo dei costumi del 1904 per i quali fu
scelta la foggia
medioevale-rinascimentale. Nel nuovo Corteo
Storico, inaugurato per il Palio Straordinario di quell'anno si
rappresentò la rievocazione dei passati fasti della città e del suo
antico stato. Ed il passato che tornava presente e tangibile faceva
sì che memoria storica e identità civica si fondessero in un tutto uno.
Di contro il Palio non sarebbe mai stato uguale a sé stesso, ma anzi
avrebbe continuato a giovarsi di continue innovazioni, come era
successo nel corso del tempo, purché il presente rimanesse in linea
col passato ed il nuovo parlasse il linguaggio della tradizione.
Quindi nel 1919, in onore dei reduci della Grande Guerra che
assistevano al Palio, fu introdotta alla fine del Corteo la
"sbandierata della vittoria" e l'innovazione divenne rito.
All'ordine compassato del Corteo sarebbe seguito il "disordine"
multicolore che accelera il compimento dell'evento.
Un altro perfezionamento si ebbe alla fine degli anni '20. Lo
studioso Sergio Profeti la definisce una "conquista tecnica" o
meglio la "volontà del fantino sul mondo paliesco". Stiamo parlando
dell'invenzione della rincorsa. Nel luglio 1928, il fantino Angelo
Meloni detto Picino, che correva nell'Oca partì, come decima
Contrada, con la cavalla lanciata (allora anche la decima Contrada
doveva trovarsi dentro ai canapi in attesa dell'abbassamento dato
dal mossiere) e vinse il Palio. Complice anche il mossiere, tal
Benvenuti, che abbassando il canape omologò la regolarità della
partenza. Picino fu squalificato, ma di lì a poco, le cose
cominciarono a cambiare. Mossiere e rincorsa sono due persone con
scopi ed "interessi" diametralmente opposti. Se l'interesse del
mossiere è quello di mandare via dai canapi tutti, la rincorsa tende
ad impedire una partenza regolare. Scopo principale della rincorsa è
impedire all'avversaria di partire bene o in assenza di questa, fare
un favore ad una Contrada che paga più delle altre.
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