In origine...le
Contrade
Già dall' XI secolo,
la popolazione aveva l'abitudine di adunarsi presso le chiese e la
cappelle cittadine per trattare gli argomenti di interesse comune;
questa abitudine, che riuniva gli abitanti dei vari rioni determinò
le formazioni di circoscrizioni con funzioni anche politiche. Queste
circoscrizioni presero il nome di Contrade, assumendo la loro
denominazione specifica da quella di una via principale, di una
chiesa ivi comprese o da quella di una famiglia che in esse
possedevano il complesso più importante di case e palazzi.
La Contrada comprendeva tutti gli abitanti di essa, rispondeva del
pagamento delle imposte, attendeva alla polizia urbana, al
mantenimento delle vie, rappresentando un organo subordinato al
Comune. A capo di essa c'erano dei Sindaci, assistiti da un certo
numero di consiglieri nominati dagli abitanti della Contrada stessa.
I Sindaci dipendevano dal Podestà.
Vi erano poi le Compagnie, un corpo militare comprendente in ogni
Contrada tutti gli uomini dai 18 ai 70 anni, le quali avevano
l'obbligo di presidiare le mura e le porte. Sicché la Contrada era
ed è tuttora un organismo territoriale con: una propria personalità
giuridica, competenze amministrative e capacità di possedere
immobili e di regolare le norme di vita comune della popolazione
compresa nei suoi confini.
La Compagnia invece non rappresentava che una sezione della generale
organizzazione militare del Comune, senza capacità giuridica, né
facoltà di deliberazione. Dunque le Contrade attuali sembrerebbero
veramente la continuazione delle antiche, di cui conservano quasi
immutata la Costituzione, pur avendo perduto gran parte delle
originarie attribuzioni. Le Compagnie sono ora rappresentate
dalle "Comparse", le quali rivestono solo una funzione limitata alle
manifestazioni del Palio e di rappresentanza.
|