L'equivoco che le
Contrade possano essere nate dalle Compagnie si è forse creato dopo
la caduta della Repubblica Senese. Le Compagnie partecipavano al
Corteo dell'Offerta del Cero con le loro bandiere ed in abito
militare, formando la parte più appariscente del gruppo della loro
Contrada, mentre il popolo riduceva sempre di più la sua attiva
presenza nella processione fino a diventarne semplice spettatore.
Da ciò si può intuire che le schiere dovevano essere riconoscibili a colpo d'occhio, ossia avere un segno speciale che le distinguesse l'una dall'altra; poteva trattarsi di una bandiera. Durante le cacce le Comparse delle Contrade entravano in Piazza accompagnate da carri allegorici effigianti animali esotici o fantastici dai significati che alludevano a mitici esempi o nobili virtù. Nell'arco di pochi decenni, tra il Quattro ed il Cinquecento, le Contrade completarono in maniera definitiva il loro bestiario mitologico dal quale presero gli stemmi. In mancanza di documenti e memorie al riguardo, si può ipotizzare il seguente processo: alcune Contrade si univano per costruire una macchina e la scelta dell'animale da rappresentare veniva fatta attingendo dal repertorio dell'araldica festiva in voga allora a Siena, come ovunque in Italia, prendendo spunti e simboli dagli stemmi dei sovrani e famiglie nobili, di compagnie di ventura, arti e mestieri, paesi e città. |