All'inizio il Palio era legato strettamente ad una cerimonia in cui
si affermava la sovranità di Siena. Non era una festa a sé stante,
ma chiudeva una manifestazione politico-religiosa della maggiore
importanza per il Comune, ossia la solenne offerta dei ceri e dei
censi che, nel giorno della vigilia e della festa dell'Assunta, il
Comune, i cittadini, le comunità del territorio soggetto ed i
feudatari che avevano fatto atto di sottomissione, portavano al
Duomo come segno di sudditanza nei confronti del Vescovo.
Occorre precisare che il Palio di cui si parla qui veniva corso
"alla lunga" ovvero in linea su un percorso che andava da fuori le
mura al Duomo, dai prati del Contado, attraverso strade interrate di
tufo, fangose e sconnesse come Pantaneto, fino ai sacri marmi della
Cattedrale.
Ed a correrlo, il 15 agosto, erano i nobili ed i notabili sui
cavalli di loro proprietà. Il Palio "alla tonda" di luglio, invece,
che pure ha portato più direttamente nella competizione le Contrade,
ebbe inizio soltanto nel Seicento.
FONTI BIBLIOGRAFICHE:
IL PALIO DI SIENA - 1958 ELECTA EDITRICE MILANO G. Cecchini - D.
Neri
IL SEGRETO DELLA MOSSA - 1985 EDIZ. SUNTO S. Profeti
PALIO: I COLORI DI SIENA - 1998 COMUNE DI SIENA "Un Comune, una
Festa e una Città" di A. Falassi
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