Una promessa di offerta del Cero del 1147.All'inizio il Palio era legato strettamente ad una cerimonia in cui si affermava la sovranità di Siena. Non era una festa a sé stante, ma chiudeva una manifestazione politico-religiosa della maggiore importanza per il Comune, ossia la solenne offerta dei ceri e dei censi che, nel giorno della vigilia e della festa dell'Assunta, il Comune, i cittadini, le comunità del territorio soggetto ed i feudatari che avevano fatto atto di sottomissione, portavano al Duomo come segno di sudditanza nei confronti del Vescovo.
Occorre precisare che il Palio di cui si parla qui veniva corso "alla lunga" ovvero in linea su un percorso che andava da fuori le mura al Duomo, dai prati del Contado, attraverso strade interrate di tufo, fangose e sconnesse come Pantaneto, fino ai sacri marmi della Cattedrale. Ed a correrlo, il 15 agosto, erano i nobili ed i notabili sui cavalli di loro proprietà. Il Palio "alla tonda" di luglio, invece, che pure ha portato più direttamente nella competizione le Contrade, ebbe inizio soltanto nel Seicento.


FONTI BIBLIOGRAFICHE:
IL PALIO DI SIENA - 1958 ELECTA EDITRICE MILANO G. Cecchini - D. Neri
IL SEGRETO DELLA MOSSA - 1985 EDIZ. SUNTO S. Profeti
PALIO: I COLORI DI SIENA - 1998 COMUNE DI SIENA "Un Comune, una Festa e una Città" di A. Falassi

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